La verginità non esiste

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Anche tu hai paura di “perdere la verginità”? Ma cosa vuol dire “essere vergini”?
Cosa succede durante la famosa prima volta? Bisogna sanguinare per forza? L’imene si rompe? Sempre? Quando? Come? 

Per migliaia di anni, culture completamenti differenti si sono preoccupate della verginità delle vulve. Molto più di quella delle vulve che dei peni: chi ha un pene non può essere una Madonna o una puttana, pura o impura, ma chi ha una vulva sì. Se non fosse che il modo usato per secoli per misurare la “purezza” delle vulva-dotats – il sanguinamento vaginale nella prima notte di nozze – non ha nessun fondamento scientifico.

Ecco perché in questo articolo troverai tutto quello che non ci insegnano sulla verginità, ovvero quello che ci insegna la scienza e non una della tante leggende metropolitane. 
Ti spiegherò che la verginità non si perde e ti darò anche qualche consiglio su come vivere al meglio la prima volta, dandole il peso che questa ha: solo quello di essere una prima volta.

Cos’è la verginità? Niente di tutto quello che ti hanno fatto credere

La verginità è un costrutto sociale usato per descrivere qualcuns che non ha mai avuto esperienze sessuali.
E in qualità di costrutto sociale, non ha nessun fondamento scientifico o medico. 

Non essendo definito dalla scienza, il concetto di verginità diventa quindi totalmente soggettivo e per ognuno può significare qualcosa di diverso. 
Io mi considero una vergine quando si parla di vino bianco. Ho sempre amato il vino rosso, ho bevuto il bianco ma non saprei mai scegliere una bottiglia con cognizione di causa. Ecco cosa – secondo me – vuol dire essere vergini: non conoscere una cosa e per questo avere difficoltà nel fare scelte consapevoli rispetto alla cosa stessa. 

L’idea che la verginità sia una cosa che si perde è incredibilmente antica.
Da secoli differenti culture – nonostante la loro diversità – sembrano condividere il desiderio di controllare la sessualità delle donne e la loro capacità di prendere decisioni sul proprio corpo. Un controllo che ha fatto e tutt’oggi fa perdere a molte donne l’onore, quando non addirittura la vita.

È incredibile come l’atteggiamento nei confronti delle donne sia ancora così distante da quello nei confronti degli uomini.
Ed è incredibile che una cosa bella e positiva come il sesso per alcune donne possa avere delle conseguenze orribili, mentre per gli uomini nessuna. 

Per questo è importantissimo chiarire scientificamente che l’imene NON è la mitologica figura rivelatrice di purezza che molti credono.

Prima di scoprire perché, ti va di condividere questo articolo sui social?

Dimentica la favola dell’imene che si rompe con la prima penetrazione e del sangue come sigillo di castità

È tipo la fatina dei denti.

Quello che ci hanno raccontato sull’imene è falso. Quello che sto per raccontarti io è scientificamente vero.

L’imene è una membrana che chiude l’orifizio vaginale esterno.
Con questa definizione da manuale, una delle prime immagini che ti verranno in mente è quella della pellicola da cucina: una pellicola che copre completamente l’entrata della vagina. Proprio come quella Cuki che usi per coprire la lattina di pomodori pelati quando ti avanzano. 

In realtà guardando la tua vulva e la vagina in uno specchio, ti accorgerai che non c’è nessuna pellicola. Anche se non hai mai avuto una penetrazione prima.
È proprio qui che nasce il falso mito: pensando all’imene come una pellicola, crediamo che andandolo a stuzzicare con qualcosa di appuntito si possa facilmente rompere. Ma il punto è che la pellicola non c’è.

“Quindi non è vero che l’imene si rompe?”

DOMANDONA NUMERO 1

Rispostona: come tutte le cose del corpo umano, si può rompere ma non per sempre. Se subisce qualche trauma – proprio come quando ti fratturi la tibia – si ripara. 

“E il sangue? E il dolore alla prima penetrazione?”

DOMANDONE NUMERO 2 E 3

L’imene è stato tradizionalmente rappresentato come un sigillo di castità, che secondo la leggenda si rompe e sanguina quando una donna ha per la prima volta un rapporto penetrativo, e solo in quel momento

Questo sanguinamento è stato usato come prova della verginità con così tanta convinzione che in alcuni posti si stendono ancora le lenzuola della prima notte di nozze in bella vista per provare la purezza della donna: se sono sporche di sangue, tutti sapranno che non hai mai fatto sesso prima. 
Online si trovano addirittura dei finti imeni che contengono una sostanza della stessa consistenza e colore del sangue. Questo oggetto viene inserito all’interno della vagina prima del santo rapporto, si rompe con il magico tocco del pene e rilascia il segno della purezza sulle lenzuola, che sono a quel punto pronte per essere esposte ai vicini. 
Pensa a quanto è assurda tutta questa storia!

Vuoi sapere la ragione scientifica per cui alcune vagine sanguinano durante il primo rapporto e sentono dolore?
La causa principale è la pura e semplice mancanza di lubrificazione: il pene – o le dita o qualsiasi altro oggetto – entra in una vagina asciutta come il deserto e può causare delle lacerazioni sulle pareti vaginali che, di conseguenza, sanguinano.
Alcuni imeni sono meno elastici di altri e quindi possono provocare dolore, ma non è una situazione comune. In ogni caso con il tempo la membrana diventa più flessibile e spesso dopo l’adolescenza si atrofizza

Tutta la responsabilità caricata sulle spalle del povero imene è chiaramente frutto della volontà di alcuni di controllare le donne. Pensa che questa membrana non ha nemmeno un’utilità biologica, proprio come i capezzoli nei pene-dotats!

Definiamo allora una volta per tutte che la verginità non esiste, così come non esistono visite mediche che permettano di capire se una vulva sia stata penetrata o no.

9 pop-consigli su come affrontare la prima volta

Il sesso è come tutte le altre cose al mondo: difficile che venga bene la prima volta

Se hai mai cucinato i pancake, sai benissimo che il primo non è mai il più buono. Il burro, lo spessore, la cottura e tutti gli altri piccoli dettagli non possono essere perfetti al primo colpo. A volte ci vogliono 2 o 3 pancake prima di farne uno veramente super. 

Lo stesso vale per il sesso
Anche se le riviste (ma qualcuno le legge ancora le riviste?!), le canzoni d’amore o peggio ancora gli amici e le amiche provano a farti credere che la prima volta sia sempre perfetta e romantica, fidati che non è così. 
Ho chiesto a tantissime persone com’è stata la loro prima volta e c’è chi la ricorda con un sorriso, chi con una risata, chi con imbarazzo, chi con dolore, ma anche chi non se la ricorda proprio

Questo è importante per capire che la prima volta non è così fondamentale nella tua vita. 

Pensa all’esame di maturità: all’inizio a tutti sembra un ostacolo enorme che li segnerà per sempre e invece dopo pochi anni – quando la vita li mette davanti a esami ben più importanti – non ricordano nemmeno più che voto hai preso.
Lo stesso vale per la prima volta: è la prima volta, sì, ma è una cosa che poi continuerai a fare per tutto il resto della tua vita in modo naturale (a differenza degli esami che a un certo punto spero finiscano).
Non c’è molto altro da fare se non godersela senza aspettative e con la consapevolezza che da lì in poi potrà solo andare meglio

Qualche pop-consiglio pratico però te lo lascio lo stesso, può sempre tornare utile. 

  1. Preparati al momento: nessuns arriva mai veramente pronts, ma sicuramente iniziare a conoscere il proprio corpo in solitudine PRIMA di farlo con un’altra persona aiuta a capire meglio cosa fare e come muoversi. Per “studiarti” ti basta toccarti, guardarti allo specchio e masturbarti.
  2. Ricorda che hai sempre la libertà di dire no: nessuno può decidere qual è il momento giusto per il tuo debutto sessuale. Anche se tutts quells che conosci l’hanno già fatto e il/la tuo/a partner insiste, non importa. Il corpo è tuo e solo tu puoi scegliere cosa vuoi farci
  3. Cerca un luogo dove puoi fare le cose con calma: so che a volte gli ormoni sono a livelli così alti che vorresti fare sesso qui e ora, ma fai un respiro profondo e trova un posto dove stai comods. Questo permetterà al tuo corpo di capire bene cosa sta succedendo e il piacere sarà maggiore
  4. Usa le protezioni: la prima volta non è un bonus offerto da madre natura per evitare malattie sessualmente trasmissibili e/o gravidanze indesiderate. Fai sempre sesso sicuro
  5. Abbonda di fondamentali: cioè di tutti quegli atti sessuali che non coinvolgono la penetrazione come sesso orale, masturbazione, giochi sui capezzoli, carezze, baci. I fondamentali sono – appunto – fondamentali per raggiungere un buon livello di eccitazione, che aiuta a rendere il tutto più bello. Quindi non avere fretta di passare subito alla penetrazione, prenditela con calma. 
  6. Tieni a portata di mano un lubrificante: qualsiasi sia il tuo orientamento sessuale, ti servirà. Le vagine e gli ani alle prime esperienze possono essere poco lubrificati e per sentire meno dolore possibile bisogna intervenire.
  7. Non concentrarti troppo sull’orgasmo: gli orgasmi spesso sono timidi, necessitano del loro tempo per uscire allo scoperto. Concentrati piuttosto su tutto il piacere che il tuo corpo sta provando. Se riesci a venire buon per te, ma impara fin da subito che anche senza orgasmi il sesso può essere favoloso
  8. Non prendertela con il/la partner: probabilmente anche lui/lei sta vivendo il momento con una certa ansia, inutile fare accuse o alzare le aspettative nei suoi confronti. Sii clemente e prova a riderci insieme se le cose che non stanno andando come vi aspettavate. 
  9. Qualche giorno dopo prova a ripensare con calma a cosa ti è piaciuto e cosa no: cerca di entrare in contatto con il tuo corpo per capire come puoi provare ancora più piacere la prossima volta, che sicuramente andrà meglio.

Last but not least: ricorda che anche se è la tua prima volta, non stai perdendo niente.
La tua prima esperienza sessuale è un modo per acquisire qualcosa. Così come tutte quelle che verranno dopo, ti permetterà di imparare qualcosa di nuovo su di te, sul tuo corpo e sul tuo piacere.

Le esperienze bisogna godersele tutte, dalla prima all’ultima. Tu cosa ne pensi? Commenta!

Silvia Gioffreda

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