Masturbarsi fa male? Le risposte che stavi cercando

piacere e orgasmo, pop-sex

Anche tu ti chiedi se ti masturbi troppo? Hai i sensi di colpa? Hai paura di perdere la vista

In questo articolo voglio darti tutte le risposte che cerchi sull’autoerotismo.

Non solo: ti regalo anche una rapida lezione di storia sulla masturbazione, un argomento da tenere sempre pronto nel caso tu abbia qualche cena di Natale da affrontare su Zoom.

Vuoi di più? Alla fine in omaggio trovi 2 o 3 spunti di cose da dire a chi si arrabbia con te quando ti masturbi (un esempio è nell’immagine qui sopra!). 

Iniziamo!

La masturbazione: ingiustamente condannata dalla storia

Spesso prima di scrivere su un tema specifico guardo quali sono la prime cose che escono inserendolo nella barra di ricerca di Google
Quando ho digitato “masturbarsi”, i primi risultati comparsi al suo fianco sono stati “fa male”, “è un peccato”, “è come tradire”.
Ricerche che ci regalano un bello screenshot di quanti pregiudizi e problemi ruotino attorno all’autoerotismo. 

Ricordo come fosse ieri una sera di una di quelle vacanze organizzate dalla parrocchia in cui i maschi erano stati tutti invitati dagli educatori a mettersi in cerchio per parlare della pratica peccaminosa del toccarsi i genitali.
Se sei stato uno di quei ragazzi o uno di quegli educatori sappi che non è colpa tua, perché l’idea che masturbarsi sia un peccato ce la portiamo avanti già da un po’. Ora basta però!

L’autoerotismo esiste dell’inizio dei tempi: fin dalla preistoria si possono trovare rappresentazioni figurative dell’atto masturbatorio.

Quello che pochi sanno è che nell’antichità la masturbazione aveva un’accezione positiva: i sumeri ritenevano fosse in grado di aumentare la potenza sessuale, mentre gli egizi attribuivano la creazione dell’universo e le inondazioni fertilizzanti del Nilo all’eiaculazione tramite masturbazione del dio Atum (way to go Atum!).
Anche nell’antica Grecia l’autoerotismo era vissuto come una delle tante possibili attività sessuali, sana e utile valvola di sfogo contro la frustrazione sessuale.

Solo con l’arrivo della cultura giudaica – e quindi cristiana – la masturbazione è diventata una pratica peccaminosa.
Si iniziò a pensare che fosse un atto egoistico di piacere sessuale con un’accezione solamente negativa non connessa alla riproduzione. E così nel 1054 il papa dell’epoca la condannò ufficialmente. 

La storia biblica che disapproverebbe (poi capirai il perché del condizionale) l’autoerotismo è quella di Onan, un tizio che venne fulminato – sì, fulminato – da Dio per essersi rifiutato di fecondare la cognata, vedova del fratello e quindi moglie obbligata (Genesi 38, 6-10). In realtà però il peccato di Onan non fu tanto il fatto che volesse masturbarsi, quanto che avesse compiuto il coito interrotto, considerato crimine contro la stirpe e degno quindi di punizione divina. Me lo immagino Dio che dice:

“Fai il salto della quaglia? E allora ti fulmino!”

CON LA VOCE GROSSA

Questo piccolo errore nel riportare la storia di Onan ha negli anni creato sempre più astio nei confronti della povera masturbazione. 

Nel 1760 un medico protestante calvinista, ma consulente del Vaticano, pubblica L’Onanisme: un trattato pseudo-medico riguardante la masturbazione e i suoi effetti avversi contro la salute, in cui sostiene che toccarsi possa portare alla pazzia, alla nevrosi, alla cecità e anche all’impotenza. Ci credi? L’idea che la masturbazione faccia diventare ciechi ce la portiamo dietro dal 1760!
Nell’epoca vittoriana hanno addirittura introdotto dei metodi per curare l’autoerotismo come l’elettroshock, le cinture di castità o l’asportazione dei genitali. 

Solo nel Novecento il sessuologo Henry Havelock Ellis prova a cambiare questo trend. Ma lo stigma contro la masturbazione rimane grosso.
Nel 2009 in Gran Bretagna e in Spagna hanno cercato di combatterlo con campagne volte a normalizzare l’autoerotismo, usando tra l’altro il meraviglioso – e contestatissimo – slogan:

“An orgasm a day keeps the doctor away”

UN ORGASMO AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO

Tutta questa storia mi serve per spiegarti quali sono le ragioni del diffuso senso di colpa causato dalla masturbazione (sia tra i pene-dotats che tra le vulva-dotats). In uno studio dell’Università di Firenze, gli uomini che l’hanno provato sono più del 15%. 
Se sei tra questi, ora che sai com’è nato puoi serenamente lasciartelo alle spalle.

E puoi anche condividere l’articolo!

Ecco perché masturbarsi non fa male a nessuno, nemmeno al/alla partner

  • Non ha alcun effetto collaterale sulla tua salute.
  • È un modo sano di amarsi.
  • Serve a controllare che gli organi genitali funzionino correttamente (se andrai da un professionista della sessualità, probabilmente una tra le prime cose che ti chiederà sarà: “E la masturbazione come va?”). 
  • Migliora la qualità del sonno.
  • Riduce lo stress.
  • Combatte il mal di testa.
  • Aumenta le difese immunitarie.
  • Previene il cancro alla prostata.
  • Abbassa il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Allena tantissimo il pavimento pelvico.

Quindi se qualcuno si azzarda a dirti frasi del tipo “Perché ti masturbi se puoi fare sesso con me?”, ricorda che le due cose non si escludono e sfrutta gli spunti qui sotto per una risposta che l* zittirà sicuramente.

L’autoerotismo è parte fondamentale della vita quotidiana, come fare la cacca. Nessuno ti potrà contestare se dici che hai bisogno di andare in bagno: stai soddisfacendo un sacrosanto bisogno primario. Ecco, lo stesso vale per la masturbazione.

Non c’entra nulla con l’amore e con la fedeltà, anche se lo fai pensando a una persona che non sia quella con cui normalmente fai sesso. Ricercare nuovi modi per procurare piacere al proprio corpo è normale ed è normale sfruttare tutte le tue fantasie per farlo.
La maggior parte degli esperti sostiene che l’autoerotismo sia fondamentale per il benessere della coppia. Migliora la sicurezza personale e ti aiuta a capire come puoi eccitarti di più. 

Chiunque si senta offes* da questo gesto non ha capito che se ti masturbi regolarmente significa semplicemente che hai un corpo sano e una vita sessuale sana (e probabilmente anche migliore). 

Per tutte queste ragioni la massima di oggi è:

“La masturbazione è un atto di amore verso sé stessi e non devi mai dimenticarti di amare te stess*, nemmeno per la miglior scopata al mondo.”

@LAPOPDOC

Tu cos’hai da dire sulla masturbazione? C’è altro che vorresti sapere? Lascia un commento!

Silvia Gioffreda

1 commento

  1. Raffaele

    Ciao, da quando avevo dodici-tredici anni (ora ne ho 57) mi sono masturbato regolarmente con una frequenza proporzionale all’età e alla relativa “urgenza” di eiaculare: a 15-16 anni anche 4-5 volte al giorno, ormai meno di una volta la settimana. Ricordo con un’emozione fortissima la prima eiaculazione che ho ottenuto masturbandomi, esperienza talmente intensa da non consentirmi una vera eiaculazione, ma contrazioni incontrollate con una fuoriuscita di sperma parziale e poco “strutturata” nelle consuete ondate.
    Nonostante una sottintesa ma percettibilissima contrarietà dei miei genitori (in particolare mia mamma, che fin da piccolo aveva stigmatizzato pesantemente le mie esperienze di toccamento e “conoscenza” del pene e dei testicoli, che in me suscitavano curiosità ed interesse (e piacere), non ho mai vissuto la masturbazione con un vero e proprio senso di colpa, piuttosto direi con vergogna: ad esempio solo recentemente sono riuscito a parlare con mia moglie del fatto che mi masturbo, scoprendo peraltro che la cosa non la sorprende nè scandalizza affatto.
    In me, questa azione ha piuttosto portato un senso di frustrazione nei periodi in cui mi è parsa una “magra consolazione” rispetto alla mancanza di un rapporto con una donna (vale anche ora che con mia moglie i contatti si sono di molto diradati, per fatica, stress, mancanza di novità etc…) e mi sono in effetti anche chiesto se la pratica di masturbarsi non porti un po’ ad “accontentarsi” del piacere, che comunque trovo diverso e di livello inferiore a quello raggiungibile in un rapporto completo, e perdere motivazioni nel cercare di avere rapporti sessuali completi a due, come un po’ di chiudersi in sè stessi: che ne dici?

    Rispondi

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